Il Regio Esercito, negli anni precedenti la Seconda Guerra Mondiale, manifestò il bisogno di disporre di unità di artiglieria meccanizzata in grado di affiancare i reparti di fanteria e i reparti corrazzati. Venne sviluppato, sullo scafo del carro medio “M” il semovente 75/18 che si dimostrò nel corso del conflitto il veicolo corazzato italiano più temuto dagli alleati. Si rivelò infatti, grazie al suo obice da 75mm installato nella casamatta, una efficacie arma anticarro in grado di annientare anche i più potenti e pesantemente corazzati carri armati Inglesi e Americani. Oltre per la sua buona potenza di fuoco, ben superiore a quella dei carri M-13 e M-14, il “Semovente” era apprezzato per il suo basso profilo che lo rendeva più difficile da individuare e le sue complessivamente buone prestazioni di marcia. Venne impiegato dal Regio Esercito in Africa e sul territorio Italiano e successivamente, a conferma delle sue buone caratteristiche, da alcuni reparti della Wermacht dopo l’8 settembre 1943.
Carro armato medio italiano impiegato dal Regio Esercito durante la Seconda Guerra Mondiale. Fu il mezzo blindato italiano maggiormente prodotto ed utilizzato ed il primo a rappresentare una reale minaccia per i veicoli avversari, operando soprattutto contro i britannici sul fronte dell'Africa settentrionale. Era caratterizzato da una struttura rivettata con ruote in stile bogey, ed una sospensione a balestra. Era armato di un cannone da 47 mm dotato di una innovativa torretta idraulica, mai azionata in Italia. Venne prodotto in circa 800 esemplari a partire dal luglio del 1943, combattendo principalmente a fianco dell'African Corps tedesco sul fronte nord africano.
Prodotta a partire dal 1949, la "500 C" fu il 100º modello di autovettura FIAT. Per sottolineare le importanti innovazioni tecniche, fu deciso un rifacimento della carrozzeria per renderla più moderna; fu utilizzata in seguito da molti artigiani grazie alla sua comodità e compatezza pur restando molto spaziosa.
Nel 1934, il governo ungherese acquistò grandi quantità di CV-33 dall’esercito Italiano; ne hanno modificati alcuni con una torre di comando che ospita una mitragliatrice Breda 38 da 13,2 mm (0,52 pollici), una pistola automatica da 20 mm (0,79 pollici) o un lanciafiamme. Altri sono stati riarmati con una mitragliatrice ceca SPARK 7,92 mm (0,31 pollici) o Brno ZB vz.26 / ZB vz.30. La transazione e la consegna furono tenute segrete e l'armamento e le modifiche furono apportate localmente. Nell'agosto 1935 furono consegnati 30 CV-33 modificati (designati 37M). Il secondo lotto arrivò nel 1936, con 121 CV-35 (38M).
L'Ariete è il battaglia principale standard delle formazioni corazzate dell'Esercito Italiano. Lo sviluppo di questo progetto ha visto la collaborazione fra OTO Melara e FIAT-Iveco nell'intento di creare un mezzo con potenza di fuoco, mobilità e moderne tecnologie di protezione al pari della concorrenza.
L’ LMV Lince, prodotto dall’ Iveco di Bolzano, è il veicolo tattico attualmente più richiesto in servizio per le sue apprezzate doti di protezione da armi leggere , mine e IED. Sviluppato per sintetizzare tutte le principali caratteristiche che si richiedono ad un mezzo blindato leggero esso ha trovato il massimo consenso da coloro che lo hanno utilizzato. In molti casi il sistema di sospensione dei sedili e la piastra protettiva posta sotto l’ abitacolo ha permesso di salvare molte vite umane riducendo notevolmente i danni agli occupanti del mezzo durante l’ esplosione. Il sofisticato sistema di sospensioni indipendenti permette una guide in confort anche nel duro e impegnativo uso fuoristrada. E’ in uso a molti Paesi che lo utilizzano soprattutto nelle operazioni di pace-keeping anche sotto il controllo delle Nazioni Unite. In Italia è in uso oltre che dall’ Esercito anche da Aeronautica e Carabinieri e corpi speciali.
Carro armato francese impiegato durante la Seconda Guerra Mondiale. Sviluppato nei primi anni venti, entrò in produzione nel 1934 per diventare uno dei principali mezzi in dotazione dell'esercito francese. Noto come uno dei carri da combattimento meglio corazzato per l'epoca, il B1 Bis fu sviluppato modificando il precedente carro B1 per far fronte alla situazione sempre più tesa che portò allo scoppio del conflitto bellico. Con un cannone mobile da 75 mm, un motore aggiornato ed una corazzatura rinforzata, poteva finalmente reggere il confronto con i carri armati della Wehrmacht durante l'invasione tedesca del maggio del 1940.
GERMAN TIGER I MID PRODUCTION , il kit in plastica da assemblare contiene un figurino, le decal e i cingoli in plastica. TAMIYA scala 1/35
il Tiger è stato sicuramente il più temuto e importante carro armato tedesco della seconda guerra mondiale
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DESCRIZIONE:
Sd.Anh.116 è un rimorchio a 4 assi tedesco della seconda guerra mondiale. Il semirimorchio fu messo in servizio nella Wehrmacht nel dicembre 1940 e vi rimase fino alla fine della guerra. Era lungo 14,4 m e largo 3 m e poteva trasportare veicoli fino a 6,5 metri di lunghezza, ma la costruzione del carro attrezzi permetteva anche di trasportare veicoli più lunghi in situazioni eccezionali. Sd.Anh.116 è stato sviluppato come rimorchio pesante, progettato per il trasporto di veicoli blindati (soprattutto carri armati) di peso fino a 22-23 tonnellate. Successivamente, il limite consentito è stato portato a 26 tonnellate. Il carro attrezzi Sd.Anh.116 era caratterizzato da un design insolito perché la sua parte di trasporto era infatti sospesa a due carrelli, il secondo dei quali era guidato dal conducente dello stesso carrello. Il carico e lo scarico era possibile solo con il carrello posteriore scollegato. Vale la pena aggiungere che il semicingolato Sd. Kfz. 8 o Sd. Kfz. 9.
Sd.Kfz. 9 (it. Sonderkraftfahrzeug 9) è stato un semicingolato tedesco della seconda guerra mondiale. I primi prototipi furono realizzati nel 1936 e la produzione in serie continuò nel 1939-1945, terminando con la produzione di circa 2.500 esemplari di questo veicolo. La trasmissione era fornita da un unico motore Maybach HL 108TUKRM con 270 CV. Sd.Kfz. 7 non aveva armamento fisso come standard.
Sd.Kfz. 9 è stato originariamente progettato dalla FAMO come trattore di artiglieria specializzato per reggimenti di artiglieria pesanti e pesanti. Anche i primi lotti di produzione dell'auto erano piuttosto pesanti (quasi 20 tonnellate!), Ma erano altamente manovrabili, avevano un'ottima mobilità fuoristrada e avevano una trazione considerevole. Si sono inoltre rivelati affidabili, meccanici e con pochi guasti. In pratica, Sd.Kfz. 9 durante la seconda guerra mondiale è stato utilizzato principalmente come veicolo di traino e soccorso nelle unità di riparazione sul campo. Il suo compito era quello di recuperare i propri carri armati o semoventi danneggiati o immobilizzati dal campo di battaglia. Sono state realizzate due versioni dell'auto: Sd.Kfz. 9/1 con gru con portata di 6 ton e Sd.Kfz. 9/2 con gru con portata di 10 ton. Piccole quantità di Sd.Kfz. 9 prestò servizio - a parte l'esercito tedesco - nelle forze armate della Romania.
Panzerkampfwagen VI TIGER I AUSF. E ( sd.kfz.181), il tigre è stato senza dubbio il più potente carro armato tedesco della seconda guerra mondiale, e sicuramente uno dei mezzi più forti della seconda guerra. TAMIYA scala 1:35 cod.35216
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Sd.Kfz. 9 (italiano Sonderkraftfahrzeug 9) è stato un semicingolato tedesco della Seconda Guerra Mondiale. I primi prototipi furono costruiti nel 1936, e la produzione in serie continuò dal 1939 al 1945, terminando con la produzione di circa 2.500 esemplari di questo veicolo. Era alimentato da un singolo motore Maybach HL 108TUKRM da 270 CV. Sd.Kfz. 7 non aveva armamento fisso di serie.
Sd.Kfz. 9 è stato originariamente sviluppato alla FAMO come trattore di artiglieria specializzato per reggimenti di artiglieria pesanti e pesanti. Anche i primi lotti di produzione dell'auto erano piuttosto pesanti (quasi 20 tonnellate!), ma erano molto manovrabili, avevano un'ottima capacità di cross-country e avevano molta trazione. Inoltre si sono dimostrati affidabili, meccanici e senza problemi. In pratica, Sd.Kfz. 9 fu utilizzato principalmente come veicolo da traino e di salvataggio nelle unità di riparazione sul campo durante la seconda guerra mondiale. Il loro compito era recuperare i propri carri armati o cannoni semoventi danneggiati o immobilizzati dal campo di battaglia. Furono prodotte due versioni della vettura: Sd.Kfz. 9/1 con gru con capacità di sollevamento di 6 tonnellate e Sd.Kfz. 9/2 con gru avente capacità di sollevamento di 10 ton. Piccole quantità di Sd.Kfz. 9 prestarono servizio - oltre alla Bundeswehr - nelle forze armate rumene.
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Il Panzer IV è stato impiegato, attraverso costanti aggiornamenti, dalla Wehrmacht per tutta la durata della Seconda Guerra Mondiale, rappresentando la “spina dorsale” delle Panzer Division su tutti i fronti operativi Il Panzer IV Ausf. H, costruito dalla metà del 1943, venne migliorato nella sua capacità offensiva con l’adozione del cannone KwK 40 da 75 mm L/48 caratterizzato da una maggiore capacità di penetrazione ed in grado di essere più efficacie contro i mezzi corazzati avversari. Sul carro venne impiegata la soluzione tecnica della Schürzen, protezioni di lamiera aggiuntive sui lati dello scafo ed attorno alla torretta che offrivano una maggiore protezione contro i proiettili nemici affievolendone i danni. L’adozione delle protezioni laterali era spesso collegata all’uso dello Zimmerit, la pasta a base di cemento che veniva applicata sul carro per ridurre la probabilità di essere danneggiato dalle mine magnetiche.